Il fotovoltaico guadagna fiducia, conquista chi cerca maggiore sostenibilità ambientale nella produzione energetica, ma anche chi insegue semplicemente nuove occasioni di investimento. Anche dal punto di vista della redditività recenti studi hanno verificato la risultati superiori alle aspettative. Si credeva che la vita operativa dei moduli fotovoltaici fosse intorno ai 20-25 anni in media, trascorsi i quali la produttività sarebbe dovuta diminuire tanto da non considerarli più convenienti. Le ricerche mirano a individuare le cause dei guasti e del deperimento dei moduli e a misurarne il degrado nel corso degli anni, e grazie ai dati storici e al lavoro dei ricercatori, è stato possibile verificare l’attuale resa energetica del primo impianto installato nel 1982, che ha rilevato una perdita di potenza annuale pari in media allo 0,2%.
Tuttavia il problema della gestione dei pannelli esausti rimane. I primi passi per creare una filiera della raccolta, del riciclo e dello smaltimento sono stati però mossi anche in Italia: nell’ottobre del 2011 è stato siglato a questo fine un accordo tra il Consorzio nazionale raccolta e riciclo (Cobat) e il Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane). Produttori, distributori ed esportatori potranno aderire al progetto e così offrire il servizio di ritiro dei moduli ai propri clienti.
La Nuova Elettrica al riguardo si sta già muovendo in questa direzione, per poter offrire anche questo servizio.